Cadaveri Squisiti

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Cadaveri Squisiti

Valeria Biuso
La verità ha tante facce, ma a volte ne mostra a malapena una. E quell’unica faccia non interesserebbe comunque a Sebastiano, che alla fisiognomica preferisce un campionario di maschere. Ha allestito il suo palco di bugie a Milano, in un appartamento pieno di soprammobili kitsch e sex toys della sua coinquilina Clara, un’eccentrica camgirl. Dietro ogni finzione si nasconde una spinta autodistruttiva, un’urgenza nevrotica radicata nell’ossessione per la violenza che lo ha segnato fin dall’infanzia e che ha raggiunto l’apice durante la tormentata relazione con Manfredi all’università. Dopo l’ennesimo tentativo di suicidio fallito, Sebastiano fa ritorno a Catania per rincorrere i fantasmi di un passato distorto che si mescola al presente, rivelando contraddizioni e antitesi che lo trascinano sempre più a fondo nel baratro allucinato della sua esistenza.

Introduzione

Cadaveri Squisiti è un libro arduo di cui parlare. Sicuramente non adatto a tutti i lettori, bisogna esser pronti a farsi colpire dal dolore, dal disgusto, dal “marciume” umano.

Recensione

Questo libro segue la storia di Sebastiano, un ragazzo ambiguo, che pare vivere una realtà parallela, dissociata. Di lui si sa molto poco, si riesce solo a notare un atteggiamento schivo, sprezzante, talvolta timoroso, eppure di una cattiveria gratuita. Un bugiardo nato che mostra mille facce, e allora noi di quale versione dovremmo fidarci?

La narrazione salta continuamente tra passato e presente, per cui riusciamo a comprendere le varie sfaccettature di Sebastiano, un ragazzino che ha sempre sofferto a causa di genitori narcisisti e disfunzionali. Cresciuto con la convinzione che l’amore sia dolore, e non in senso platonico.

Ha difficoltà a creare relazioni sincere e profonde perché non ha nessun modello da poter seguire, rifugge dalla realtà rinchiudendosi fino a collassare. E per quanto tenti di metter fine a tutto, non riesce mai a compiere quel gesto.

La scrittura di Valeria Biuso è forte, estrema, volgare, lo specchio della vita di Sebastiano.

Ammetto di aver faticato ad entrare nella storia, Cadaveri Squisiti non è certo un luogo accogliente che ti spalanca le braccia, piuttosto è una cella asfissiante in cui l’animo umano si presenta nella sua peggior forma. Ed è questo il punto cardine del libro, mostrare al mondo una realtà lasciata nelle tenebre. Un buco nero che alcune persone sono costrette a portarsi dietro, con cui devono convivere nonostante tutto. Sebastiano è proprio uno di loro.

Concludendo

Cadaveri Squisiti non è per chi cerca la redenzione. Cadaveri Squisiti fa per te se sei in grado di limitarti a guardare mentre l’uomo crolla senza far niente, senza voler aiutare o sperare nella bontà di chicchessia. Questo è un romanzo forte e senza filtri, che non ha paura di sputar fuori tutto il peggio.

Voto

3/5

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