Commonplace Book o Bullet Journal? – Ecco cosa preferiamo

Ultimamente sta spopolando il Commonplace Book, e voi vi chiederete: cos’è? Eh, mo ve lo diciamo.

Cos’è il Commonplace Book?

Storicamente il Commonplace Book era una sorta di “hard disk esterno” dei signorotti, in cui annotavano ogni genere di informazione che reperivano da discussioni, libri, notiziari. Questo perché la conoscenza era molto importante, soprattutto ti elevava in una classe sociale di gente illustre (sembra che il Commonplace Book o Zibaldone più antico ritrovato risalisse al 1400 circa). Prima mica avevano internet a portata di mano, che poteva dissolvere ogni loro dubbio. Per cui l’uomo che sapeva più cose era reputato il più saggio, il più illustre. Il Commonplace Book era un ottimo modo per immagazzinare e memorizzare ogni sorta di informazione, su qualsiasi argomento, e tener traccia della propria arte.

Perché sta spopolando così tanto allora?

In un momento storico in cui siamo legati a doppio filo con ogni sorta di display, che sia il pc a lavoro, il tablet per studiare, lo smartphone in ogni momento della nostra giornata, alcuni di noi sentono la necessità di riappropriarsi di una vita analogica. Ormai moltissimi studi hanno confermato il fatto che scrivere a mano ha effetti benefici sulla nostra mente, oltre a permettere una maggiore memorizzazione di quello che stiamo scrivendo, rispetto allo scrivere in digitale.

Inoltre la scrittura a mano permette una libertà tale che difficilmente potremmo avere su un pc o uno smartphone. Personalmente la sensazione della carta tra le mani resta sempre una delle cose più belle e rilassanti.

Quindi siamo passati da un periodo di iperproduttività e rigidità dettata dal Bullet Journal, alla rilassatezza e creatività del Commonplace Book. Ovviamente sto estremizzando, le due cose sono nate con scopi e funzionalità totalmente diverse.

Qual è la differenza tra Bullet Journal e Commonplace Book?

Il Bullet Journal è un metodo di gestione degli impegni per massimizzare la produttività, serve a fare chiarezza nella mente e mettere in fila le cose da fare, dando priorità alle più importanti. Certo poi noi lo abbiamo reso un momento di creatività, ci abbiamo messo dentro qualsiasi cosa: dai libri da leggere a quelli letti, ai posti da visitare, pagine per ricordarsi compleanni, per tener traccia delle emozioni… veramente qualunque cosa. E poi diciamoci la verità, noi lo abbiamo sempre un po’ usato come diario personale.

Il Commonplace Book nasce con lo scopo di tenere traccia di qualcosa, delle informazioni, delle nostre personali esperienze, di idee che sono sorte in un momento della giornata… come stavo appunto dicendo prima, questo riflette un momento più riflessivo, non ha niente a che fare con la frenesia e gli impegni che ci aspettano. Questo è un momento per noi.

Quindi il Commonplace Book è meglio?

Come dicevo prima la differenza è talmente enorme che non sono equiparabili, hanno scopi diversi, ma niente toglie che alla fine le due cose possano convivere. Come abbiamo fatto noi in tutto questo tempo.

Quindi non temete, prendete quel quaderno che state conservando per quella cosa importante che prima o poi arriverà e iniziate a scrivere la vostra vita, le cose importanti, le cose che più vi piacerà ricordare un giorno quando ritroverete questo quaderno impolverato e lo sfoglierete curiosi.

Non importa se saranno in ordine, se saranno perfette, se saranno come quelle foto su Pinterest o Instagram. Quello che importa sarà quello che ci metterete dentro per riempirne le pagine.

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