Dieci: la rivisitazione in chiave horror di Agatha Christie può funzionare?

dieci cover

Dieci

Marine Carteron
È in programma un nuovo reality show e i partecipanti saranno dieci ragazzi dell’Istituto Sainte-Scholastique. I candidati partiranno per un’isola deserta e dovranno rispondere a rompicapo letterari con lo scopo di vincere e portare alto il nome della loro scuola. O almeno questo è ciò che viene detto loro.

Introduzione

Dieci è una rivisitazione in chiave horror del classico di Agatha Christie: Dieci piccoli indiani e non rimase più nessuno. Difatti la struttura del romanzo è la medesima. I personaggi vengono presentati uno ad uno, ognuno dal proprio punto di vista, in viaggio su un treno verso l’isola deserta che li attende per lo show televisivo a cui parteciperanno.

Recensione

Il libro di Marine Carteron si legge con semplicità, anche se ci sono delle scene talvolta un po’ forti. Lo stile non è troppo ricercato e la lettura scorre senza troppi intoppi.
Quello che ma ha attirato in Dieci è il fatto che fosse una rivisitazione del grande classico di Agatha Christie, ma con “le atmosfere di Stephen King” [cit.]. Ho letto Dieci piccoli indiani non troppo tempo fa e ho ben vivida nella memoria la trama, devo dire che mi aspettavo qualcosa di più da questo remake.

I personaggi mi sono sembrati un po’ lo stereotipo di ogni storia di adolescenti: la bellissima bionda super popolare, il ragazzo prodigio finito nell’ombra, la sportiva, la coppia di fratelli strani e inseparabili, il genio dell’informatica, il secchione, la professoressa responsabile dei ragazzi, ma con enormi problemi di autostima, e l’ex-commissario dal passato oscuro. Ad attenderli sull’isola c’è già l’inserviente, anche lei coinvolta in un passato scandalo.
Nessuno di questi personaggi mi ha particolarmente appassionato, a nessuno di questi sono riuscita ad affezionarmi o quantomeno ad empatizzare con loro.

Arrivati sull’isola, privati di qualsiasi strumento tecnologico, iniziano i primi rompicapo. In realtà non sono neanche dei veri rompicapo ma delle raffigurazioni di alcuni miti sulle porte delle stanze in cui i ragazzi dovrebbero riconoscersi per riconoscere la propria camera. In alternativa aprono ogni porta fino a trovare la loro roba già sistemata negli armadi.
Già dalla prima sera una ragazza scompare e la reazione degli altri personaggi mi è sembrata molto artificiosa. Si scoprono dei danni ai sistemi radiofonici a causa del maltempo che ha coinvolto l’isola per tutta la notte e che li ha quindi tagliati fuori dal mondo. Esattamente come nel libro da cui trae ispirazione, i personaggi iniziano a sparire uno ad uno, si ritrovano i corpi, talvolta in condizioni terribili. Ti risparmio i dettagli delle morti, anche perché alcune sono piuttosto truci. Mentre le leggevo pensavo “ma perché tutta questa violenza rivolta a degli adolescenti? Santo cielo, sono dei ragazzini, cosa hanno fatto per meritarselo?”
Nel momento in cui lo scoprirai, se vorrai scoprirlo, ti chiederai se la scuola che frequentavano era un covo di delinquenti o se in Francia è normale che nelle scuole ci siano questo genere di ragazzi.

Nonostante l’autrice si sia ispirata ad un meraviglioso libro, leggendo Dieci ho avuto l’impressione che non avesse colto il vero senso del libro della Christie. Quando ho letto la Christie mi è parso affascinante lo studio antropologico che c’era dietro: non era solo un giallo, ma era uno studio della psiche di diversi personaggi che si ritrovano sotto pressione in una situazione che sembra senza via d’uscita. Ognuno solo con i propri peccati.

Dieci ha forzato la mano creando questo gruppo di personaggi legati tra loro, ma senza un vero legame, e di studio psicologico ne ho visto davvero poco. Qui nessuno si trova solo con i propri peccati da espiare, si percepisce solo la volontà di prevalere su tutti, una cattiveria gratuita verso il prossimo e una vendetta ancora più truce.

Concludendo…

Se avete già letto il libro di Agatha Christie vi consiglio di passare alla larga da questa rivisitazione, ma se non lo avete fatto e vi piacciono le cose un po’ forti allora potete provare a dargli una chance.
In tal caso vorrei sapere cosa ne pensate anche voi, perché purtroppo io sono rimasta davvero poco soddisfatta da questa lettura.

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