Due cuori e una gabbietta: la storia di Brufolo e Brufola

Buon San Valentino a tutti!
Nella giornata dedicata all’amore, che sia per un amico, un familiare, la propria dolce metà o per il proprio cane, abbiamo deciso di condividere una storia scritta qualche tempo fa. L’amore è capace di farci trovare il coraggio e la forza per fare cose che non credevamo di poter mai fare, e così vogliamo ricordarlo anche a te. Perché di forza ne abbiamo proprio bisogno!

Un ringraziamento speciale va a Angelica, la nostra artista che ci ha fatto dono di questo dolcissimo disegno ispirato alla storia. Lo trovate alla fine dell’articolo.

Buona lettura!


Brufolo e Brufola

C’erano una volta due cricetini di nome Brufolo e Brufola.

Brufolo era un criceto enorme, molto più grande di quelli della sua età; aveva un pelo biondo e gli occhietti azzurrissimi. Brufola invece era una cricetina piccolina piccolina, quasi quanto una pallina da ping pong, e dal pelo scuro.
Abitavano in due gabbiette lontane tra loro, ma che affacciavano una sull’altra, nella stessa stanza.
Purtroppo i due roditori non potevano vedersi spesso, ma tramite gli squittii forti si tenevano compagnia tutto il giorno con lunghe conversazioni.
Parlavano di politica e di musica, di cibo e di arte, di questo e di quello fino allo sfinimento.
Nelle poche ore di libertà che i loro padroncini gli concedevano, i due piccoli roditori giocavano sempre insieme: rotolavano, squittivano, si mordevano e ridevano.
Nel giro di pochi mesi tornare nelle rispettive gabbiette si faceva sempre più complicato e doloroso: si mancavano tremendamente e il solo parlare non gli bastava più.
Così durante l’ultima ora d’aria, Brufolo comunicò a Brufola la sua idea: l’indomani, durante la stessa ora di libertà, sarebbero fuggiti insieme. Sarebbero andati lontano da quella stanza e da quelle gabbiette per vivere insieme felici, per sempre.
Brufola, entusiasta e si preparò al grande giorno. Il piano consisteva nel fuggire in groppa a Waffle, il coniglio di casa che era libero di scorrazzare ovunque e a qualsiasi ora.

Così, al momento prestabilito del giorno dopo, il piano ebbe inizio.

Individuato Waffle, i due cricetini si aggrapparono al suo pelo. Il coniglio preso dalla paura, iniziò a correre. Corri, corri, corri che BAM!

Contro un muro.

Waffle sbattè e cadde in terra. I criceti rotolarono via dal pelo del coniglietto, ormai svenuto, e tutti persero i sensi. Quando rinvennero, ognuno era nella propria gabbietta: il piano era fallito.

L’umore era a terra e Brufolo a vedere Brufola triste non ce la faceva. Quindi decise di attuare un’altra fuga, ma questa volta la destinazione sarebbe stata diversa.

Per riuscirci doveva rompere per bene la sua gabbietta: rosica, rosica, rosica (la passione per i semini di girasole lo aiutò ad avere denti abbastanza forti), Brufolo riuscì a fuggire. Scappò veloce verso la gabbietta di Brufola e riuscì ad aprirla, ci si infilò dentro e la abbracciò fortissimo. Vedendo la scena, i proprietari delle gabbiette decisero di fare un’unica e sola grande casetta in cui far vivere felici e insieme i due criceti.

Fine.

Daphne

Immagine rappresentativa di Brufolo e Brufola che guardano fuori dalla finestra

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