Partiamo da una piccola premessa:
l’editing è la seconda fatica più grande dopo la stesura della storia stessa.
Indice:
- Editing: a cosa serve?
- Esiste un solo modo di fare editing?
- Quindi l’editor si occuperà di tutto una volta fornitogli il testo?
- Come faccio a sapere se la mia storia è pronta per l’editing o no?
- Dopo l’editing cosa succede?
- Quindi l’editor si occupa anche della pubblicazione?
Editing: a cosa serve?
L’editing ha come obiettivo quello di tirar fuori la versione migliore del manoscritto, esprimere la sua massima potenzialità. Se credi che i più grandi autori della storia fossero artisti che non necessitavano certo di questi mezzi, ti sbagli di grosso. Scrivere è un processo quasi istintivo che richiede cuore e sensibilità, un bisogno che lo scrittore deve esternare. L’editor, invece, è quella figura che, affiancando l’autore con occhio esterno e obiettivo, gli permette di razionalizzare e identificare quello che realmente funziona rispetto a ciò che invece è superfluo.
Per ogni scrittore la propria opera è come fosse un figlio, e come ogni genitore il giudizio critico si perde un po’, facendo prevalere la parte sentimentale. L’editor è la zia onesta che ti riporta con i piedi per terra, ma lo fa per il bene della storia. Come dice King, Kill your darlings.
Attenzione: Questo non vuol dire che ogni storia, anche la peggiore mai scritta, possa magicamente diventare bellissima grazie all’opera di un editor. Se la base presenta troppe carenze, la trama non sta in piedi, o lo stile non è ancora pronto per affrontare un processo di revisione, lo scrittore o la scrittrice avrà bisogno di lavorare sul proprio testo. In certi casi si può ottenere qualche consiglio, che dovrà essere interiorizzato e compreso per poter lavorare e migliorarsi (come in ogni forma di arte d’altra parte).
Esiste un solo modo di fare editing?
Assolutamente no.
L’editing, proprio come la scrittura, è un processo unico e personale che varia da persona a persona. Per ogni scrittore può funzionare un editor piuttosto che un altro. Infatti è importante che tra i due ci sia una connessione e un’intesa che funzioni.
Oltre ciò l’editing può variare in base alla forza dell’intervento che viene compiuto. Questo può dipendere dalla maturità della storia su cui si lavora o dalla specifica richiesta dell’autore. Perché sì, in base a questo varia anche il prezzo che si va a pagare.
Le due grandi tipologie di editing che si possono effettuare in genere sono:
- Macroediting o Editing Strutturale, ovvero il lavoro che si effettua sul piano della trama e della struttura. Si guarda principalmente la robustezza della trama, dei personaggi, degli eventi, se ci sono incongruenze o buchi di trama… insomma tutto ciò che riguarda la storia vista nel suo insieme.
- Line Editing o Microediting. In questo caso si effettua prima tutta la valutazione del Macroediting, si lavora sulla storia e dopodiché si va a lavorare sulla composizione dei capitoli, paragrafi, fino alle singole frasi. Questo tipo di editing è il più completo, si occupa sia della struttura che dello stile, con l’obiettivo di ottenere un libro finito.
Detto ciò ribadiamo che non esiste un modo univoco per effettuare un editing, ogni editor approccerà e lavorerà in modo differente. Basta trovare la persona con cui si lavora al meglio.
Quindi l’editor si occuperà di tutto una volta fornitogli il testo?
Anche qua la risposta è no. L’editor non prenderà la vostra storia e con una bacchetta magica la renderà un bestseller. L’editor lavorerà con voi. Il rapporto che si creerà sarà quello di un dialogo e di analisi dell’opera. Mai l’editor si dovrà sostituire a chi scrive: l’opera resterà sempre dello scrittore, e proprio per questo potrà sempre avere l’ultima parola e decidere se accettare o rifiutare le proposte avanzate dall’editor. Ovviamente si mira sempre a creare un confronto costruttivo, per cui ognuna delle due parti darà la propria idea e opinione per raggiungere il risultato migliore per la storia.
L’importante è mantenere sempre il rispetto reciproco e la professionalità.
Come faccio a sapere se la mia storia è pronta per l’editing o no?
Come dicevamo, non sempre le storie sono pronte per affrontare un processo di editing. Esiste un altro servizio che utilizzano gli editor per dare un feedback iniziale agli scrittori e per portarli ad un primo livello di consapevolezza dal quale potranno poi decidere come muoversi: la Scheda di Valutazione.
Cos’è? La Scheda di Valutazione viene stilata dopo una prima lettura che mira a identificare carenze e punti forti del testo. Non ci sono correzioni, ma porta all’attenzione dell’autore i punti in cui è necessario lavorare ulteriormente, oppure quei passaggi o quelle forze stilistiche che ha dimostrato. La scheda che viene stilata dall’editor deve essere il più possibile precisa e critica, sia in negativo che in positivo, e può essere un utile strumento per chi scrive per riflettere sul proprio testo e provare a migliorarlo in autonomia. Può essere anche una valida soluzione per chi non vuole investire troppi soldi sulla propria storia ma vuole comunque avere l’opinione critica di un professionista.
In questo passaggio l’editor vi può consigliare se la storia è abbastanza matura da poter effettuare un editing (e di che tipo) oppure ancora è troppo acerba e ha bisogno di una riscrittura, lasciando sempre consigli su interventi da effettuare.
Dopo l’editing cosa succede?
Una volta effettuato il processo di editing le strade che si aprono sono molteplici.
- Si può ricorrere all’ultimo step per rendere il testo più pulito possibile: la Correzione di Bozze. Se reputi che il tuo testo sia al meglio delle sue possibilità allora puoi ricorrere a un servizio di correzione di bozze, mirato a rintracciare tutti i refusi e gli errori ortografici presenti nel testo. Attenzione: questo servizio non mira a correggere errori strutturali o incongruenze nel testo.
- Proporre il proprio manoscritto alle Case Editrici. In questo caso si raccomanda di non inviare il manoscritto a tappeto, ma di fare una cernita tenendo conto delle collane presenti nelle varie CE e dove il testo sarebbe più appropriato, mostrando così anche interesse e conoscenza delle CE alle quali vi state rivolgendo. In questo caso un editor potrebbe aiutarvi a identificare la scelta più appropriata per voi e creare un pitch che possa aiutarvi a convincere chi vi leggerà a scegliere proprio voi.
- L’autopubblicazione resta una delle strade più libere da percorrere, in cui dovrete impegnarvi a pubblicizzare la vostra storia. Anche qui alcuni servizi possono venirvi incontro: l’impaginazione, la creazione di una copertina capace di catturare l’attenzione, una presentazione accattivante per convincere i lettori a scegliere la vostra storia.
Quindi l’editor si occupa anche della pubblicazione?
Editor e Editore sono figure diverse e che generalmente non coincidono (almeno nelle realtà più grandi).
L’editor lavora sul testo occupandosi della parte più creativa del processo. Può lavorare per una casa Editrice oppure essere un freelance.
L’editore si occupa della parte più commerciale del processo di pubblicazione, è colui che gestisce l’azienda, prende accordi commerciali e porta il libro alla stampa.
Se avete domande o voleste sapere più sul mondo editoriale lasciate un commento qua sotto e prepareremo contenuti come questo nel modo più esaustivo possibile!