Il bacio sulla fronte
Recensione
Il bacio sulla fronte è un’autobiografia familiare. Sara Bontempi ci ha lasciato uno scorcio della sua vita, raccontandoci aneddoti della sua infanzia con nostalgia e affetto. L’idea, di per sé, è carina: la famiglia Urrico di origini campano-liguri, è la tipica famiglia italiana. I nonni di Sara sono il fulcro intorno alla quale gravitano tutti gli altri: figli e nipoti crescono in questa bolla familiare fatta di pranzi domenicali, Natali, compleanni. Nessun evento passa in sordina e tutti i membri sono parte attiva della comunità familiare. Chi ha avuto la fortuna di avere una famiglia così affiatata nella vita, può capire il trasporto nostalgico e affettivo dell’autrice.
Apprezzo molto l’idea e guardo a questo libro con tenerezza. L’autrice voleva lasciare un segno, voleva che la sua memoria familiare venisse tramandata su carta.
Nonostante l’impegno sono sicura ci sia stato nella sua stesura, che a quanto capisco dalle ultime pagine sia stato uno sforzo di gruppo da parte di tutti i componenti, non riesce a trasmettere emozioni al lettore. Forse è stato proprio questo voler far partecipare tutti che ha soffocato la voce emotiva di Sara, che si è ritrovata con un testo vuoto, un decalogo di fatti dalla narrazione sterile. Pagina dopo pagina leggiamo di aneddoti familiari che sembrano raccontati a voce dai parenti e trascritti su carta così come sono, senza un grande lavoro di editing sul testo che ha dato vita a pagine con errori, ripetizioni snervanti e al netto delle 60 facciate, troppo poco contenuto.
Un altro problema è che questo testo si pone come un libro denuncia contro quelle che sono le “famiglie di oggi”, fatte di giovani indifferenti e adulti annoiati che passano il tempo sui loro telefonini e non vivono la quotidianità familiare. L’ho trovato parecchio riduttivo e soprattutto ha reso irritanti gli epiloghi moralisti che si trovano alla fine dei capitoli, in cui ci viene spiegato come la famiglia Urrico sia una famiglia speciale più di qualunque altra famiglia.
Apprezzerei anche il moralismo se, effettivamente, ci fosse qualcosa di cui vantarsi. Ovviamente non voglio giudicare i sentimenti provati da questa famiglia che anzi, apprezzo e capisco. Quello che dico è che nel testo, questo essere speciali, unici, incredibilmente uniti e tutti per uno uno per tutti non l’ho sentito. Non ho percepito nulla se non un elenco di nozioni e aneddoti simpatici di una famiglia come tante. Una famiglia come la mia, ad esempio, figlia della tecnologia, la diretta interessata di tutte le prediche moraliste lette a fine capitolo.
Conclusioni
Purtroppo questo libro non mi ha catturato. Nonostante le ottime intenzioni che si pone questo testo, la narrazione non scorre, non trasmette emozioni significative e non sembra ci sia stata particolare cura del testo, sia sotto l’aspetto creativo che sintattico, risultando un elenco puntato di aneddoti e fatti.
Voto
Questo articolo ti è piaciuto? Scopri le recensioni per le nuove proposte!
L’eremita – un viaggio tra scienza e teologia
Le nove spine – Alessandro Conforti
Note
Per la stesura di questa recensione ringraziamo Sara Bontempi per averci dato una copia digitale gratuita del suo libro!
Grazie mille per la bellissima recensione!