La maschera del No
Abbandonato da neonato, Ichiro cresce isolato dal mondo sotto le cure e l’educazione di un misterioso e severo samurai. L’unico legame con il suo passato è un medaglione a forma di foglia d’acero con cui è stato trovato da neonato. La spensieratezza dell’età infantile passerà troppo in fretta, e Ichiro dovrà affrontare le insidie del mondo completamente da solo, nel tentativo di scoprire i segreti del suo passato, che insegue e che lo perseguita.
Introduzione
“La Maschera del No” è il primo volume di quella che sarà una tetralogia incentrata sulle vicende di Ichiro, un giovane ragazzo dal passato sconosciuto e turbolento: “Le cronache dell’acero e del ciliegio“.
Il pubblico a cui è rivolto è giovane, a partire dai 12 anni, ma posso assicurare che la lettura può essere apprezzata anche da un pubblico più adulto.
Il libro è edito Ippocampo edizioni, casa editrice che sta sfornando una piccola opera d’arte dopo l’altra. E infatti se non bastano la trama e l’ambientazione ad essere abbastanza suggestivi (diciamocelo, le storie misteriose – e per di più – ambientate in Giappone si vendono praticamente da sole) ci pensa la casa editrice a convincere il pubblico con la sua edizione spettacolare. Personalmente sono stata molto colpita sia dalla copertina, disegnata in carta ruvida spessa, che dal taglio del libro disegnato con una bellissima fantasia (tratto distintivo anche dei prossimi volumi).
Un romanzo dallo spirito nipponico
Il punto forte di questo primo volume è l’ambientazione: siamo in Giappone, al tempo dei valorosi Samurai di cui conosciamo tante storie viste sul grande schermo, anche grazie a videogiochi e racconti. Il libro è denso di misteri da scoprire, incontriamo tanti personaggi diversi, fondamentali per la storia della saga, e si dà vita a tante domande che, immagino, verranno risposte nel corso dei prossimi libri.
Chi è Ichiro? Perché è stato abbandonato dalla sua famiglia, e perché proprio presso la casa di un samurai in isolamento dal resto del mondo?
Nonostante sia il primo di quattro libri, i personaggi mutano continuamente, evolvono e maturano in maniera considerevole. Un esempio di questa crescita è proprio Ichiro.
Nei primi capitoli incontriamo un bambino che vive nella bolla creata dalla sua “famiglia”. Non sa nulla del mondo esterno né se ne interessa, il suo universo si interrompe a non più di qualche metro da casa sua. Quando la bolla si rompe, incontra la necessità di crescere, di maturare per la sua sopravvivenza, abbandonando così la fanciullezza. Ovviamente non finisce tutto qui! Mi aspetto ancora molti cambiamenti da questo personaggio, che, nonostante il forte sviluppo deve ancora assestarsi e definire un carattere predominante.
Altro punto a favore del libro della Monceaux è la totale immersione nel contesto storico giapponese. Ho molto apprezzato che l’ambientazione del romanzo non faccia da “sfondo” per la storia ma, anzi, ne sia parte fondamentale. L’autrice ha istruito il lettore sulla situazione politica e sociale del Giappone insieme a Ichiro. Ed è con Ichiro che facciamo i nostri primi passi in un mondo di cui non conosciamo nulla, in cui cerchiamo di archiviare tutte le informazioni possibili e traiamo le nostre conclusioni.
La lettura è scorrevole, piacevole, descrittiva al punto giusto. Camille Monceaux ci lascia immergere con facilità in ambientazioni lontane dalla nostra quotidianità, facendo leva sull’interesse del pubblico verso il paese nipponico. In questo romanzo ci sono tutti i punti forti che il lettore si aspetta da un racconto giapponeggiante: onore, lealtà, combattimenti tra samurai e ninja. Ma l’autrice non si concentra solo sui “grandi classici” del genere e va oltre, immerge il tutto nelle suggestive immagini del teatro Kabuki, troppo spesso ignorato dalla letteratura contemporanea. Ed è proprio la maschera del No, titolo del primo libro, a fare da protagonista nella seconda parte di questo romanzo. Ichiro incontrerà tanti nuovi personaggi, alcuni dei quali apparentemente fondamentali per la storia futura.
In particolare incontriamo Hiinahime, una misteriosa ragazza che vive reclusa e nascosta a tutti. Il mistero intorno questa figura è alimentato da una peculiarità: nessuno ha mai visto il suo volto, perché sempre nascosto da una maschera.
La giovane creerà con Ichiro un legame profondo e sarà la diretta causa degli eventi che verranno narrati nel secondo volume.
Sarà impossibile non affezionarsi a tutti i personaggi, sia quelli passeggeri che quelli ricorrenti. Senza rendervene conto, sarete completamente catturati dalla storia e vi emozionerete con essa.
Quindi… vale la pena leggere “La maschera del No”?
Sì, assolutamente. Se vi piace leggere saghe, se vi affascina l’ambientazione giapponese, se vi intrigano le storie misteriose questo libro fa per voi.