La Vegetariana
Introduzione
La Vegetariana è strutturato in tre parti, ogni parte è narrata da un punto di vista differente, seppure tutte raccontano la vita della protagonista Yeong-hye.
La prima parte è narrata dal marito, la seconda dal cognato e la terza dalla sorella. La cosa veramente affascinante è che per tutta la storia mai veniamo a sapere quello che veramente Yeong-hye prova o pensa. Seppure sia lei a fare da filo conduttore è proprio il suo tassello di storia quello che ci manca e che dobbiamo costruire noi lettori conoscendola attraverso tre persone che le stanno vicine.
Recensione
La storia ruota intorno a Yeong-hye, una donna banalissima, senza niente di eccezionale. Si sposta con un uomo scialbo, la cui unica preoccupazione è quella di non brillare in niente. Preso solo da se stesso, lei è un accessorio necessario alla sua vita. Improvvisamente e senza alcuna spiegazione una notte Yeong-hye svuota il frigorifero da tutta la carne e decide che non ne mangerà più. Inizia così a perdere molto peso, dormire sempre meno e trasformarsi in un fantasma. La reazione del marito è piuttosto di fastidio che di preoccupazione e l’apice viene raggiunto durante una cena con i colleghi del suo lavoro.
Da questo punto in poi inizia a subentrare la famiglia della donna, dapprima preoccupati, alcuni di loro si comporteranno in modo spietato con lei.
La cosa che più di tutte mi ha colpita è stata la reazione alle decisioni o ai comportamenti di Yeong-hye dei personaggi narranti. Il marito per primo ha trattato la decisione e il cambiamento negli atteggiamenti della moglie come un fastidio. Non ha indagato nel profondo per cercare la ragione che si celava dietro alla facciata, ha semplicemente ignorato il più possibile gli accadimenti ed evitato Yeong-hye. Dopo di lui anche i genitori, il fratello e poi anche il cognato della donna si sono alternati in questo gioco in cui o si imponeva la propria idea o si faceva un passo indietro evitando il problema. Questo mi ha lasciato un profondo senso di solitudine, nessuno cercava di aiutare Yeong-hye capendola, e lei si è dunque chiusa in se stessa. Non riuscivo proprio a biasimarla.
La scrittura di Han Kang trascina dentro la storia, è asciutta e tagliente. Per tutto il tempo mi chiedevo cosa stesse succedendo, volevo capire la storia e i pensieri della protagonista e l’unico modo per riuscirci era osservarla con gli occhi di chi la circondava. Ho trovato questo espediente estremamente affascinante e mi ha permesso di immergermi ancora di più per capire le azioni dei vari personaggi.
Il modo in cui viene raccontata una malattia mentale del genere, che sfocia in un disturbo dell’alimentazione, senza mai veramente citarla apertamente è al tempo stesso un pugno allo stomaco e delicata. Riuscivo a sentire tutta la confusione e la sofferenza. Ho provato il disgusto e il tormento.
Cosa penso de La Vegetariana
Questo per me è un bel libro. Una storia raccontata con estrema maestria, un continuo susseguirsi di emozioni e turbamenti che travolgono senza chiedere il permesso. Davvero consigliatissimo.
Piccolo avvertimento: per chi fosse sensibile ai disturbi alimentari raccomando cautela perché contiene scene un po’ forti.