Lascia un libro, prendi un libro

Immaginate con me: è un giorno di metà settimana, andate a fare la spesa e altre poche compere. Vi fermate dal panettiere, per comprare del pane fresco. C’è folla. Vi avvicinate al banco con il pane per aspettare il vostro turno e lì, di fianco, la vedete. Una piccola libreria, piena di tanti tesori pronti per essere letti. Nell’attesa, prendete un libro. Lo sfogliate. Ha quell’odore inconfondibile di pagine, ma anche di pane appena sfornato. Sa di amore. Lo prendete e lo portate a casa per leggerlo.

Sarebbe bello, vero?

Beh, potrebbe essere la realtà!


Qualche settimana fa ci ha contattato il signor Giuseppe Rapisarda e, con molta gentilezza, ci ha parlato del suo meraviglioso progetto e ci ha chiesto di aiutarlo nella diffusione di questa idea.
Si tratta di una campagna di rivitalizzazione dei libri e diffusione gratuita del sapere e della conoscenza. Alla base di questa iniziativa c’è un’idea molto semplice: “dai un libro, prendi un libro“.

Il progetto prevede la messa a punto di vere e proprie librerie sparse per la città. Non solo in luoghi in cui è usuale trovare libri (biblioteche, università, scuole) ma letteralmente ovunque! Al panificio, dal parrucchiere, nei bar.

La parola chiave che abbiamo trovato per descrivere al meglio questo progetto è “condivisione”. Per poter prendere un libro, è necessario lasciarne uno.

Quante volte ho avuto il dispiacere di trovare pile e pile di libri accatastate nei cassonetti, e quanto è triste? In questo modo, se hai libri di cui vuoi disfarti puoi portarli nei luoghi di raccolta libri e dare la possibilità ad altre persone di leggere quelle stesse storie che ti hanno emozionato, o dare nuova vita a testi che non hanno particolarmente catturato la tua attenzione.

A differenza, poi, delle varie iniziative di booksharing che si possono trovare in alcune città (purtroppo ancora poche), in questo caso i libri verrebbero posizionati in apposite librerie interne ai locali che li ospitano. È possibile prendere e lasciare libri negli orari di apertura dei vari negozi, in modo tale da proteggere i libri stessi da vandalismo e intemperie.

Secondo Rapisarda, “il progetto vuole liberare i libri dormienti dalla polvere delle librerie e portarli nei luoghi della quotidianità, quindi quei negozi o istituzioni dove le persone si recano normalmente. Non vogliamo portare le persone ai libri, ma i libri alle persone, nei luoghi della loro quotidianità.”

Per fortuna sono già tantissime le adesioni nelle varie città italiane. Infatti ci sono più di 150 mila libri nei 600 punti di raccolta e condivisione, in ben 150 città italiane, ed è un dato in crescita e che ci fa ben sperare.


Questo progetto, oltre ad educare al recupero ed al riciclo, insegna ai bambini a rispettare le postazioni dei libri, quindi il rispetto della cosa pubblica; sviluppa e diffonde il senso della solidarietà sociale.


Condividere un libro conviene!

Nel tempo questa iniziativa si è evoluta e ad oggi conta tanti piccoli successi e novità.

  • Oltre alla condivisione completamente gratuita dei libri, ad esempio, molti esercenti offrono sconti e/o regali ai clienti che promuovono l’iniziativa lasciando – e prendendo – libri.
  • La nascita di una campagna etica contro la ludopatia: Sì ai libri, NO alle slot machine. Nessun punto di condivisione libri è situato in bar in cui ci sono slot machine.
  • La creazione di punti di raccolta libri nelle isole ecologiche, in modo da salvare i libri destinati al macero.

Noi de Il Salotto Letterario, crediamo molto a questo progetto e speriamo riesca ad espandersi ancora di più in tutto il territorio nazionale – e non.

Auguriamo buona fortuna al suo ideatore e vi lasciamo alla fine del post vari link utili.
Condividete il post, per diffondere ancora di più questa idea e parlatene al vostro panettiere, parrucchiere o negozio di fiducia!

Qui potete trovare una mappa con tutti gli attuali punti di raccolta presenti sul territorio nazionale.
Qui trovate la pagina Facebook del progetto con tutte le informazioni dettagliate a riguardo.

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