NaNoWriMo Camp – come organizzare il proprio Bullet Journal

Cos’è il NaNoWriMo?

Partiamo dalle basi: il NaNoWriMo (National Novel Writing Month) è un evento che si tiene ogni anno da ormai 20 anni.
Chris Baty nel lontano luglio 1999 organizzò una sfida: scrivere 50.000 parole in 30 giorni. Parteciparono in 21.
L’anno successivo decisero di creare un sito web e spostare la data a novembre, quando il clima favoriva il lavoro. Parteciparono in 140, di cui 29 superarono la prova. I numeri continuano a crescere in modo spropositato fino al 2015, quando a partecipare furono 431.626 persone da tutto il mondo e in 40.000 raggiunsero l’obiettivo delle 50.000 parole.

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Se vi state chiedendo perché ve ne parli proprio adesso, visto che siamo appena a fine giugno, la risposta sta qui. Con il susseguirsi degli anni e con l’aumentare della fama il NaNoWriMo si è ampliato e durante i mesi di aprile e luglio è nato il NaNoWriMo Camp. Sostanzialmente è una versione alleggerita della sessione di Novembre in cui sei tu stesso a stabilire un traguardo da raggiungere durante il mese. Insomma, è una versione virtuale dei campi estivi per scrittori.

Per chi fosse curioso consiglio di dare almeno uno sguardo al sito ufficiale perché dietro al NaNoWriMo c’è un mondo: PepTalks, gruppi di scrittura, ritrovi (purtroppo solo nelle grandi città), incoraggiamenti, dritte per scrivere, addirittura un manualetto per il NaNo Prep, o Preptober, nel mese di preparazione che anticipa novembre. Insomma, ci sono persone da ogni parte del mondo che amano quello che fanno e amano condividerlo con quanta più gente possibile.

Adesso che sappiamo tutti di cosa si tratta, voglio condividere con voi come ho strutturato il mio Bullet Journal per il NaNoWriMo Camp di luglio e darvi qualche dritta nel caso anche voi voleste cimentarvi nella scrittura.

Writer’s Journal Setup

Ovvero: come ho organizzato il mio quadernetto e qualche consiglio per scrivere la vostra storia

Pagina esempio della mia agendina
Questa è la mia pagina motivazionale alla quale torno quando mi sento incerta su ciò che sto facendo. Ogni volta che la rileggo ritrovo un po’ di forza per proseguire nel mio lavoro.

Personaggi

Per prima cosa i Personaggi. Ovviamente sono loro che si muoveranno all’interno della nostra storia, quindi dobbiamo conoscerli in ogni singolo dettaglio. Con questo non dico di scriverne la carta d’identità, certo è utile anche quella, ma è importante capire la loro anima, i loro difetti, il modo in cui reagiscono alle situazioni. Quando nella nostra pagina dedicata scriviamo:

  • Mario
  • 25 anni
  • capelli castani
  • occhi azzurri
  • alto 1,72m

Dobbiamo poi chiederci: qual è il suo più grande difetto? Cos’è che lo fa finire nei guai in cui si ritrova durante la storia? Potrebbe essere troppo presuntuoso, o troppo generoso. È un buon esercizio provare a immaginare delle piccole scene in cui far reagire il nostro personaggio a eventi sia quotidiani che non.

Se ci fosse una lunga fila al supermercato e dopo un’ora che aspetta il nostro personaggio vede un tizio X passare avanti a tutti, come reagirebbe? Starebbe in silenzio abbassando lo sguardo? Educatamente farebbe notare al tizio X che deve rispettare le regole? Oppure perderebbe le staffe scatenando una rissa?
Provate a creare scene di qualsiasi tipo, vi servirà per esercitarvi e per conoscere meglio il vostro personaggio. Più lo porterete al limite delle sue possibilità più le cose si faranno interessanti.

Bonus: può essere divertente e al contempo di grande aiuto fare un test della personalità ai nostri personaggi. Pensate che siano loro a dare le risposte e leggendo il risultato potrete trovare ispirazione e magari renderli più tridimensionali. Ovviamente non dovete attenervi a quello che esce alla lettera, ogni persona è unica nel suo genere. Io uso questo sito qui, ma sul web potete trovarne di ogni tipo.

Trama

Questa è la parte più complessa (per me) ed anche la più importante. Molti scrivono a braccio, molti hanno bisogno di avere una trama ben delineata, qui ovviamente sta a te decidere.
Ho provato diverse volte a scrivere senza un’idea interamente formata, ma per me questo metodo funziona solo con le storie brevi. Quando la cosa si fa più complessa allora mi perdo nella nebbia e ciaone, non ne esco più. Al contempo non è facile creare una scaletta in cui riassumere tutti i punti salienti e le svolte della trama. Non bisogna essere troppo specifici per lasciare possibilità di manovra durante la stesura, ma al contempo è importante fissare dei punti cardine dai quali non dobbiamo distoglierci. È un gioco di equilibri.

Per la storia che voglio portare al NaNoWriMo Camp, ad esempio, ho fissato con precisione gli eventi attorno ai quali devono ruotare la storia ed i personaggi, so la sequenza temporale quale sia, ma mi mancano i primi due eventi scatenanti per poter far partire il tutto. So che ci devono essere e so quali conseguenze avranno sui miei personaggi, ma non riesco ancora a decidere quali dovranno essere gli eventi in sé. Questo è male, per inciso.

Ambientazione

Beh, qui in realtà c’è da dire tutto e niente, dipende molto dal genere che vogliamo scrivere.

Se parliamo di un posto reale la cosa migliore sarebbe visitarlo di persona, scattare foto ai posti più interessanti, gli angoli o i bar in cui potrebbero svolgersi alcune scene e mentre scriviamo avere sotto mano una cartina della città.

Se la città in cui ambientiamo la storia è inventata allora dobbiamo ricordarci di segnare ogni dettaglio che inseriamo durante la storia, tenere presente le distanze tra i posti e le strade che percorreranno i personaggi, così da non incappare in errori grossolani e contraddittori. C’è da faticare sicuramente di più, ma se siete bravi nella tecnica Show don’t tell allora riuscirete a far camminare il lettore nelle strade con voi.
Un esempio di non poco conto è Tolkien: ha creato un mondo intero studiando per anni e anni, ha disegnato le cartine in cui ha mosso i suoi personaggi con cura maniacale per i dettagli. E se avete letto Il Signore degli Anelli non potrete negare che vi sembrava di camminare su quei campi, nelle grotte oscure e infinite… mentre stavate leggendo.

Extra

Vi lascio con alcune riflessioni per motivarvi e studiare meglio la vostra storia, io ovviamente le ho scritte nel mio Bullet Journal!

  • Scrivi 10 cose che ti piacciono della tua storia e rileggile ogni qualvolta penserai di abbandonarla o che non ti piaccia.
  • Scrivi le cose che ti preoccupano della tua storia, così da concentrartici per poterle migliorare.
  • Visualizza il tuo mese di scrittura ideale, così da entrare nella mentalità giusta.
Pagina esempio della mia agendina

Un ultimo consiglio per affrontare il NaNoWriMo: non lasciatevi prendere dall’ansia delle 50.000 parole. Visualizzate l’obiettivo giornaliero e concentratevi su quello, vi servirà a non andare in panico e restare focalizzati sul vostro lavoro. Scrivere deve essere un piacere, non un motivo per farsi venire il mal di stomaco.

Detto questo, buona scrittura!
Fateci sapere se parteciperete, se conoscevate già il NaNoWriMo oppure no e soprattutto se riuscirete a raggiungere il vostro obiettivo!

Fate il primo passo con fiducia. Non è necessario vedere tutta la scala, basta salire il primo gradino.

-Martin Luther King

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