Piranesi, tra labirinti e arte

Piranesi cover

Piranesi

Susanna Clarke
Piranesi vive nella Casa. La Casa è un mondo buono, gentile e che si prende cura delle sue creature. Piranesi è l’amato figlio della Casa. L’unico altro abitante di questo mondo è l’Altro, i due si incontrano due giorni a settimana. Lo scopo dell’Altro è trovare l’Antica Conoscenza perduta, Piranesi lo aiuta mentre porta avanti i suoi studi scientifici, la catalogazione delle molte statue presenti nella Casa, il calcolo delle maree che rischiano di invadere i saloni.
La tranquillità fa da padrona, finché non appare un’altra persona: 16. L’arrivo di 16 scombussola gli equilibri: l’Altro si mostra sempre più irrequieto, teso e Piranesi si trova di fronte a situazione mai vissute e spiacevoli.
Da che parte starai?

Introduzione

Ho visto Piranesi arrivare in libreria in una grande scatola. Ho letto la trama incuriosita dalla copertina. L’ho comprato.

Aneddoti su Piranesi

Lo sapevi che Piranesi è un personaggio esistito davvero? Era un teorico dell’architettura, nato e vissuto in Italia nel 1700. Se vuoi dare un’occhiata ai suoi lavori (stupendi secondo me), credo che capirai qualcosa in più sulla Casa

Recensione

La principale caratteristica di Piranesi non sono i grandi intrighi o i colpi di scena, ma l’ambientazione. Mi ha conquistata subito. La Casa non è altro che un immenso labirinto costituito da saloni che si sviluppano su tre piani. I saloni superiori, il regno delle nuvole; i saloni inferiori, o i saloni sommersi, in cui vivono le creature marine; e poi ci sono i saloni di mezzo in cui vive Piranesi, dove capita che le maree sommergano alcune stanze. I saloni sono unici, ognuno con le sue statue, alcune altissime, altre a misura d’uomo. Ogni statua è unica e Piranesi ci racconta delle sue preferite con una dolcezza che ce le fa percepire come esseri coscienti.

La storia ci viene narrata attraverso i suoi occhi, percepiamo tutta la devozione che prova per la Casa. La gratitudine, lo stupore ci avvolgono pagina dopo pagina e ci cullano in questa immensità. La forza di questo libro è tutta nell’atmosfera in cui ci troviamo immersi, in cui desideriamo tornare ogni volta che lo chiudiamo. Piranesi è un porto tranquillo, solitario, silenzioso. Leggere questo libro è diventato un momento di calma e fascino, di riscoperta di ciò che è importante.

Piranesi è un essere ingenuo, buono. È capace di provvedere a sé stesso con il poco che ha a disposizione, è meticoloso e previdente. Osserva e studia con occhio scientifico il suo mondo, ma non smette di guardarlo con gli occhi della meraviglia tipico dei bambini.
Accudisce i 13 Morti presenti nei Saloni, porta loro offerte di cibo e acqua e gli parla per dar loro conforto.
Al contrario l’Altro pensa alla Casa come un mezzo scomodo per riuscire a soddisfare i propri interessi: raggiungere l’Antica Conoscenza tanto ambita.
Il suo aspetto è sempre impeccabile, la Casa sembra fornirgli tutto ciò di cui ha bisogno perché, come sostiene Piranesi, l’Altro non è in grado di procurarsi ciò di cui ha bisogno per sopravvivere.

A scombussolare la pace della Casa arriva un nuovo personaggio: 16, come lo ha ribattezzato Piranesi, visto che è il sedicesimo umano che incontra (contando i 13 Morti).
Da questo punto in poi si susseguono i dubbi e le scelte che Piranesi dovrà affrontare, scoprire il nuovo, rivalutare il passato.

Quello che la Clarke riesce a fare con questo libro non è tenerti sulle spine. Non è rivoluzionare il genere fantasy, ma è creare un luogo di pace. Piranesi ha avuto su di me l’effetto di portarmi via dal mondo, dal caos. Tutto ciò che volevo era esplorare i Saloni, osservare le statue, visitare i Saloni Corallo e lasciarmi inondare dalla pace e dalla magnificenza che mi circondava.
Osservare il mondo e le persone con gli occhi innocenti di Piranesi mi ha anche aiutata a capire quali siano le cose davvero importanti, quel genere di cose che nella quotidianità ci sfuggono o trascuriamo. Non serve la ricchezza, non serve avere più di quello che ci serve, basta quel poco per sopravvivere, e tutto il resto si può condividere con chi ne ha bisogno. La conoscenza e la bellezza sono alla portata di tutti, ci circonda ogni giorno, ma ogni tanto ce ne scordiamo. È allora che ci accaniamo a raggiungere traguardi impossibili, veniamo accecati dall’avidità e non riusciamo più a goderci quello che abbiamo.

Concludendo

Se ti vendono questo libro come “il più bel fantasy dell’ultimo secolo” abbassa le aspettative, perché Piranesi non è un libro rivoluzionario. Eppure non posso far altro che consigliarti di leggerlo. È una lettura delicata e dolce, piena di tenerezza e la cui parola chiave è “innocenza bambinesca”. Se hai bisogno di fermarti, rallentare, evadere per un po’ o rivedere le tue priorità, allora questo libro è arrivato al momento giusto. Aprilo e immergiti nella Casa. Lei si prende cura delle sue creature.

Voto

4/5

Citazioni

Piranesi. È così che mi chiama. Il che è strano, perché, per quanto io possa ricordare, non è il mio nome

Da quando il Mondo ha avuto inizio, si sa per certo che sono esistite quindici persone. Probabilmente di più; ma io sono uno scienziato e devo procedere in base alle prove. Dei quindici la cui esistenza è verificabile, soltanto Io e l’Altro siamo in vita.

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