Recensione ilMistero.doc

Copertina ilMistero.doc

ilMistero.doc

Matthew McIntosh
Nel libro di Matthew McIntosh si alternano varie trame: un uomo che si risveglia senza più sapere chi è, un uomo malato di cancro, una bimba nata prematura, una ragazza scomparsa, conversazioni con un programma che offre assistenza informatica, frammenti di ricordi sparsi, la caduta delle Torri Gemelle, appunti e conversazioni riguardanti il libro che McIntosh sta scrivendo.

Introduzione

Ho acquistato questo libro appena uscito, dopo aver letto e adorato Casa di Foglie, spinta dal fatto che fosse un libro tanto particolare quanto quello di Danielewski. Non è così. Sono convinta che, almeno in Italia, ilMistero.doc abbia avuto tanto riscontro proprio a causa della ripubblicazione di Casa di Foglie. Tuttavia i due libri non hanno niente in comune. Certo, sono presenti pagine quasi interamente cancellate o lasciate totalmente bianche, riempite di simboli o con sequenze fotografiche di vecchi film, di immagini di repertorio o foto personali dell’autore. Ma tutto questo non basta a rendere il lettore parte attiva della storia. Questo libro non viene fisicamente maneggiato, anche se chi legge dovrà rimettere insieme i vari filoni, ricollegare eventi, foto, voci narranti.

Recensione

La trama de ilMistero.doc è molto complessa. Si intrecciano tantissimi filoni diversi che si spezzano continuamente per poi riprendere dopo appena due righe o dopo pagine intere.
La linea principale riguarda un uomo che si sveglia una mattina senza più sapere chi è, né chi è la donna che dice di essere sua moglie. Poi da una vicina viene a sapere che sta lavorando da undici anni alla stesura di un libro. Quando l’uomo accende il computer per vedere il lavoro che gli viene attribuito trova un unico file: ilMistero.doc. Lo apre ed il file è vuoto.
Questa prima linea narrativa è forse la più interessante. È quella che rappresenta il libro che abbiamo tra le mani, e viene quindi da chiedersi se quel file vuoto sia proprio il libro che stiamo leggendo o se ci sia qualcosa di più.
A questo si alternano ricordi sparsi: la morte del padre di McIntosh dopo una lunga lotta contro un tumore e la morte della nipotina Margaret, nata prematura. Di entrambi i filoni ritroviamo foto che McIntosh integra e che talvolta sono molto crude. Leggiamo poi fatti di cronaca riportati tramite dialoghi infiniti. Un esempio è la caduta delle Torri Gemelle narrata attraverso le telefonate ricevute dal 911 dalle persone rimaste intrappolate, con annesse foto. O ancora, appunti e dialoghi riguardanti la stesura de ilMistero.doc che l’autore condivide con amici e collaboratori.
L’intero libro è un alternarsi di queste storie e di foto, pagine totalmente bianche o riempite di asterischi, ed è questa d’altra parte, la particolarità del libro, un’opera che McIntosh stesso definisce una storia misteriosa post-post-neo-moderna. Purtroppo però l’unica, per quanto ho potuto vedere.
ilMistero.doc procede per lo più grazie ai dialoghi, ma anche questi non colpiscono il lettore, tutt’altro: alcune conversazioni mi sono sembrate poco realistiche, per non dire tediose e forzate. Le varie storie narrate non sono originali o particolarmente intense se prese singolarmente. Il problema non sono i concetti, ma lo stile della narrazione. Ad esempio la morte di una neonata ha tutto il potenziale per essere una storia straziante e sconvolgente, ma nel modo e nello stile di McIntosh neanche questa è riuscita a suscitare in me un minimo di empatia.
Quindi letta l’ultima pagina non si è mosso niente, nessuna emozione, nessuna riflessione… ero solo felice di poter leggere il prossimo libro.

Vi lascio qui sotto alcune pagine prese ad esempio nel libro:


Conclusioni

Nutrivo grandi speranze per questo libro, ma devo dire che sono rimasta delusa. Spesso mi sono ritrovata a lottare contro la voglia di abbandonarlo, ma ogni volta mi ripetevo che magari andando avanti avrei capito, avrei colto quello che l’autore cercava di comunicare.
Non ci sono riuscita.
Tutto ciò che ne ho ricavato è stato un senso di insoddisfazione, di incompiuto e amarezza e mi chiedo se non fosse proprio questo l’intento dell’autore.
Leggendo alcune recensioni nel web fortemente in contrasto con la mia, continuo a pensare di non aver colto quello che c’era da cogliere. Magari non ho prestato abbastanza attenzione o non sono stata abbastanza aperta da permettere a McIntosh di far arrivare la sua voce.
Se voi la pensate diversamente, se avete ricavato qualcosa da questo libro vi prego di farcelo sapere con un commento così da far aprire gli occhi anche a noi!

Voto

1/5

Citazioni

 «Boh, cioè, non so, tipo – che senso ha? Il senso sta nel Libro vero e proprio, o nell’anima? Nel cervello? Nell’Idea, nella Forma… oltre il Libro? Chi lo sa, ma – mi sta proprio cambiando il cervello»

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