Writing Journal – Consigli su come strutturarlo

Da quanto tempo non parliamo di Bullet Journal?
Oggi lo riportiamo in auge per un nobile scopo. Dagli scrittori (o presunti tali), per gli scrittori, oggi parliamo del Writing Journal.

La mia esperienza

Ne ho sperimentate diverse versioni e formati nel tempo, integrarli dentro al Bullet Journal quotidiano non ha funzionato, mi perdo le informazioni. Avevo bisogno di dedicarne uno specifico, ho pensato di farlo in digitale, perché alla fine le storie sono così mutevoli, un continuo cambio di dettagli e idee… Ho un file Excel, con la divisione in 27 Capitoli (metodo che ormai adoro), una pagina dedicata alle caratteristiche dei personaggi, e un tracker per tenere traccia di quanto scrivo. Devo dire che per me è stata una predisposizione funzionale… ma mi mancava la carta. L’atto di fermarmi mentre scrivevo per annotare una cosa mi spingeva ad avere un pezzo di carta davanti a me.

Da qui ho cercato di ricreare la flessibilità del digitale in un Writing Journal cartaceo, la mia scelta è ricaduta su un quadernetto ad anelli in formato A5, potevo separare le sezioni, spostare i fogli, buttarli se necessario, e rifarli. Il compromesso perfetto. Questo sistema mi è piaciuto così tanto che ci ho proprio trasferito il sistema del Bullet Journal dentro: calendari, impegni giornalieri, memo, idee sparse… praticamente adesso c’è di tutto, e praticamente ho iniziato a perdermici di nuovo. Per una perfezionista come me ho scoperto che questa libertà di spostare/buttare pagine senza che ne risenta l’integrità del Journal mi fa sentire più libera di sperimentare, l’ansia da pagina bianca è scomparsa.
Vi consiglio di dare una possibilità a questo metodo se anche voi puntate alla perfezione e non ammettete la possibilità di errore.

C’è da dire che adesso, dopo tanti tentativi diversi, ho chiaro cosa mi serve ed è più facile organizzare le pagine, così ho deciso di riprovare con un Writing Journal separato da tutto il resto (di nuovo), ma stavolta non ad anelli.

Immancabile nel Writing Journal

Le sezioni che proprio non possono mancare nel mio Writing Journal sono:

  • Il tracker di scrittura. Diviso per mesi, visto che mi sono data un obiettivo minimo mensile che sto riuscendo a seguire con una nuova routine. Ogni pagina ha il mese con i giorni e un grafico a identificare visivamente quante parole ho scritto. Non c’è niente da fare, i colori mi aiutano e mi stimolano a essere più costante. Ciò non toglie che io tenga aggiornato anche il mio file Excel che si riassume in una semplice tabella con indicati:
    1. Giorno;
    2. Progetto al quale lavoro;
    3. Parole scritte
  • Dopo i tracker mensili ho voluto tenere un riassunto annuale, ogni mese lo aggiorno per poi avere una panoramica dell’intero anno, serve anche a me capire i periodi più prolifici e quelli in cui invece faccio più fatica (spoiler: l’estate).
  • La trama, il plot, riassunta e schematizzata con il metodo dei 27 capitoli. Una tabella semplificata in cui riesco a visualizzare molto a grandi linee l’intera trama, così da non trovarmi in un vicolo cieco. Anche qui mi lascio molta libertà di manovra, certe parti le compilo a matita perché credo che possano essere riviste e generalmente aspetto a decidere il finale. I personaggi a volte possono sorprenderci.
  • Altra pagina che è FONDAMENTALE: i personaggi. Anche qui la struttura è molto schematica, ho bisogno che sia un colpo d’occhio in cui riesco a vedere bene o male tutto nel suo insieme. In queste pagine identifico solo i personaggi principali/importanti ai fini della storia, ma niente toglie che possiate farne un’altra anche per i personaggi secondari (anzi, io lo consiglio visto che mi scordo tutto). Qui vado a mettere tutte le caratteristiche dei personaggi, non la loro storia e il loro passato, anche se quello lo avevo fatto nel raccoglitore ad anelli dedicando un foglio a personaggio, ed è davvero utilissimo per comprenderli e studiarli. Ma in queste due paginette ho solo bisogno delle loro caratteristiche, che siano fisiche, che siano tic, o tatuaggi. Mano a mano che scrivo e mi viene in mente un dettaglio lo appunto qui per non dimenticarlo o sbagliare a riportarlo più avanti.
  • Un’altra paginetta molto utile è la linea temporale. Tener traccia dei giorni o di quanto tempo passa da una scena all’altra è fondamentale per capire se gli eventi tornano tra loro, se sono sensati o campati per aria.
  • Le pagine successive le tengo per libertà di appuntare idee varie, che riguardino questa storia o altre.

Varie ed eventuali nel Writing Journal

Ovviamente questo schema si può riproporre per ogni nuova storia che viene in mente e vedrete che il Writing Journal si riempirà di tutte le vostre magnifiche storie. Non per forza vanno sviluppate e scritte tutte, ci possiamo appuntare anche idee per storie brevi, sogni che ci ispirano. E poi chissà che quando tornerete a sfogliarlo penserete che quell’idea lasciata lì sarebbe proprio figa se sviluppata in un modo a cui non avevate pensato la prima volta che l’avete scritta.

Credo sia fondamentale per chi scrive avere un posto dove appuntare ogni idea, anche incompleta, perché talvolta a distanza di settimane, mesi, anni, quella stessa idea potrebbe sembrarci una manna dal cielo e aprirci a nuovi orizzonti. E non illudetevi con “la scrivo più tardi”, perché più tardi quell’idea non ci sarà più, evaporata, sparita nel nulla.
Alcune idee resteranno solo idee, ma non precludetevi l’opportunità di studiarla e manovrarla finché non prende forma. Ma soprattutto divertitevi nel farlo.

Anche voi avete un Writing Journal? Quali sono i vostri Immancabili?
Fateci sapere se questo post vi è stato utile con un commento e lasciateci le vostre esperienze.

Writers Journal

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