Pennini e inchiostro per il Bullet Journal

La scrittura accompagna l’uomo ormai da secoli. Questo mezzo di comunicazione indispensabile si è fatto spazio nella storia dell’umanità partendo dalla forma più grezza e rudimentale, con incisioni sulla pietra, passando attraverso l’uso delle penne d’oca, alle più sofisticate e costose penne stilografiche dei nostri giorni, per giungere infine alle pratiche penne a sfera.

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato dello Starter kit per il Bullet Journal, dando una visione generale su cosa potesse servire per iniziare al meglio il vostro notebook. Oggi vogliamo parlare di una categoria in particolare: i pennini.

Dimentica il concetto di penna stilografica o di pennino e china come un oggetto ornamentale, o da attribuire solo a persone sofisticate. Questo strumento può rivelarsi davvero versatile e sorprendente – in senso positivo ovviamente.
Il pennino è un validissimo strumento da utilizzare nel tuo Bullet Journal: immagina di apprendere l’arte della calligrafia e riuscire a decorare pagine con citazioni di ogni tipo, ma non è tutto qui! Impara ad usare i pennini, e potrai anche utilizzarli per disegnare delle bellissime cornici per le tue frasi motivazionali, ghirlande per i titoli o per riquadri speciali, fino anche a creare biglietti di auguri o inviti super cool. Pensa alla faccia di chi li leggerà!

Perché usare pennini e stancarsi esercitandosi con il lettering quando ci sono una miriade di font preimpostati che lo fanno al posto tuo?

In un mondo in cui siamo completamente immersi nella tecnologia ed è tutto automatizzato, viene da chiedersi se vale davvero la pena usare penne e pennini per produrre scritte che impiegano così tanto tempo e fatica (almeno all’inizio), che invece un computer in pochi secondi potrebbe fare perfettamente senza il minimo sforzo. Un motivo che riteniamo più che valido per impegnarsi a scrivere a mano è che apporta incredibili effetti benefici al nostro cervello. Si attivano molte aree che permettono di tenere la nostra mente sveglia, stimola il pensiero e la creatività. Inoltre vedere una bella pagina del nostro Bullet Journal realizzata solo dalla nostra mano dona un senso di soddisfazione appagante.

Ovviamente i pennini possono essere utilizzati anche per scrivere appunti o pensieri, se non proprio per cimentarsi nel disegno. Infatti la vasta proposta che ci viene offerta dal mercato ci dà la possibilità di sperimentare e trovare la penna che più fa per noi. C’è chi ama il tratto sottile ed elegante dell’inchiostro liquido, modellabile a seconda della pressione per imprimere i propri pensieri, chi ama il tratto duro e preciso dello stile gotico, chi ha l’animo creativo e sperimenta qualsiasi cosa in libertà.

Da dove partire?

Anzitutto, una buona guida è quello che serve. Per la scrittura di questo post ci siamo ispirate, oltre che alla personale esperienza e molte ricerche su internet, ad un libro molto utile e pratico. Si chiama Nib + Ink – The new art of modern Calligraphy di Chiara Perano. Ci sono molte pagine dedicate all’esercizio della calligrafia e vari suggerimenti sparsi tra queste. Ovviamente sul mercato troverai moltissimi corsi, starter pack o guide singole a cui poter fare riferimento. Oltre ai manuali cartacei ti consigliamo di consultare anche forum di veri appassionati, con cui potrai confrontarti e rendere la tua esperienza davvero costruttiva.
Ricordati però che non esiste una via semplice da percorrere, l’unica cosa che porterà ad avere risultati è tanta, tanta pratica.

Ci teniamo a specificare che le marche da noi citate non sono le migliori, ma solo quelle che abbiamo personalmente provato, quindi il nostro consiglio è quello di sperimentare il più possibile!

I pennini

Il mercato attuale offre una vastissima scelta di pennini. Ce ne sono di differenti forme, dimensioni, persino specifici per mancini. Ogni forma è specificatamente indicata per il tipo di lavoro che devi svolgere. Per i novizi, il nostro consiglio è quello di comprare un po’ di pennini di varie tipologie e una boccetta di inchiostro e provarli tutti. Per quante guide tu possa leggere, l’unica amica è l’esperienza, che nel tempo svilupperà il tuo gusto e i tuoi strumenti preferiti.
Di seguito ti elencheremo qualche punta che abbiamo usato, e che potrebbe esserti utile per il tuo Bullet Journal. Il pen test è stato eseguito su carta Rhodia puntinata e inchiostro Speedball super Black.

  • Punta Mitchell: cinque differenti spessori a punta larga dal tratto quadrato, da 1 (il più grande) a 5 (il più sottile)
  • Pennino Ark a punta tonda: cinque differenti spessori da 1 (il più sottile) a 4 (il più grande) in cui a variare è il diamentro della punta rotonda. Sono molto utili per avere un tratto di spessore omogeneo e terminazione rotonda
  • Zebra G: pennino a punta fine, ottimo per scrivere in corsivo. Lo spessore varia a seconda della pressione esercitata sul foglio
pen test di undici pennini di tre marche diverse messi a confronto

Gli inchiostri

Così come per le punte, anche il mercato degli inchiostri offre vasta scelta di qualità e colori differenti, dalle più fluide alle più dense, dai colori classici ai metallizzati.

  • Inchiostro Pelikan: devo ammettere che mi sono sempre trovata molto bene per disegnare, seppure il rosso risulti più liquido rispetto al nero, e comunque molto intenso. È piuttosto economico e ideale da utilizzare per le penne stilografiche con stantuffo.
  • Inchiostro Parker: così come il Pelikan, l’inchiostro Parker (colore nero) è di ottima qualità ma molto liquido. Non è ideale per i pennini ma perfetto per le stilografiche.
  • Inchiostro Speedball: molto denso e dal colore definito, è ottimo per i pennini.
foto di quattro inchiostri di diverse marche e una penna per pennini in vetro colorato su un quaderno

La carta

Nonostante le infinite qualità di pennini e inchiostri, ciò che farà la vera differenza sulla buona riuscita di un disegno o di un testo è la carta.

Esatto, perché inchiostri e pennini possono essere anche di alta qualità, ma se la carta non è adatta allora verrà sempre fuori un gran pasticcio.

Non sempre i notebook per Bullet Journal sono adatti a sostenere la scrittura a inchiostro. Se hai provato e macchiato tutto, un buon modo per ovviare a questo problema è comprare separatamente della carta e dare sfogo alla tua arte lì. Una volta terminato il lavoro, basterà ritagliarlo e incollarlo nel Bullet Journal.

  • La carta ruvida non è consigliata per scrivere con i pennini perché il tratto rischia di interrompersi mentre scrivi e grattando sulla punta metallica del pennino crea palline di carta fastidiose e che possono compromettere la qualità del pennino nel tempo.
  • La carta liscia è ideale, ma quella molto riciclata ha un livello di assorbenza inadeguato per l’inchiostro, il quale tenderà ad espandersi e perdere di precisione. Se non assorbirà abbastanza rischierà di macchiare il foglio ovunque senza far asciugare adeguatamente l’inchiostro.

Qui di seguito ti consigliamo alcune qualità di carta che gli appassionati di stilografiche e pennini a inchiostro utilizzano più di frequente:

  • Brunnen e Herliz: carta made in Germany, creata su misura per gli studenti tedeschi, i quali sono soliti utilizzare penne stilografiche, e quindi economici
  • Quaderni A4 Oxford: molti dicono sia la migliore
  • Blocchi puntinati Rhodia: sono i quaderni che utilizziamo. Di buona qualità, non si macchiano facilmente ma bisogna fare attenzione a non utilizzare troppo inchiostro perché poco assorbenti
  • Bristol Board: molto liscia e molto spessa, ideale sia per inchiostro che per dipingere

Pulizia e manutenzione

Forse l’unico aspetto negativo dei pennini da intinzione e delle penne stilografiche è la manutenzione, ma per i veri appassionati questo diventerà un rituale irrinunciabile.

Chi decide quindi di iniziare a utilizzare queste penne deve averne massima cura e pulire il pennino alla fine di ogni utilizzo. Rimandarne la pulizia “solo per questa volta” può comprometterne la qualità e avere conseguenze negative sulla resa. Sono strumenti delicati, e in quanto tali devono essere trattati con cura e attenzione.

immagine di tre pennini a confronto: due trascurati e sporchi di inchiostro e uno pulito correttamente

Curiosità

Al giorno d’oggi pennini e stilografiche sono accessibili a chiunque, e così anche l’arte della calligrafia. Per molti è diventato un hobby, un piacevole passatempo, mentre per altri è un vero e proprio lavoro. Che tu abbia un Bullet Journal o no, il piacere di fermarsi per dedicare del tempo a far scorrere l’inchiostro sulla carta, ti ripagherà con un profondo senso di benessere.

Non è un caso che in Giappone la Calligrafia è considerata un’arte zen, una via da percorrere che conduce alla crescita interiore e alla conoscenza del mondo. Viene indicata con il termine Shodō che difatti significa “Via della Scrittura”.
La meraviglia degli ideogrammi, unità alla ritualità e gestualità che i Maestri Calligrafi si tramandano da generazioni, hanno reso la Calligrafia un’arte al pari di quella della spada per i Samurai.

immagine con ideogrammi giapponesi

Sei un veterano dell’arte dell’inchiostro o sei un novizio? Facci sapere cosa ne pensi e se hai qualche consiglio da darci!

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4 Risposte a “Pennini e inchiostro per il Bullet Journal”

  1. Ciao Daphne e Veronica!! Che bello questo post!!! Ho ordinato subito da Amazon la carta Rhodia e non vedo l’ora di provarla. Continuate così!!!! P.s. vi consiglio anche di guardare il “sumi-e” giapponese, mi sono innamorata della calligrafia guardando loro dipingere… ciaoooo!!

    1. Ciao Alessandra! Ci fa piacere ti sia piaciuto il nostro articolo! Seguiremo subito il tuo consiglio. Comunque continua a seguirci e se vuoi puoi iscriverti alla nostra Newsletter per ricevere ogni mese gli aggiornamenti dei post che scriviamo.
      A presto!!

      Daphne & Veronica

    1. Grazie mille! Abbiamo ancora molto da imparare, ma siamo contentissime ti sia piaciuto il nostro articolo.
      Torna a trovarci presto!

      Daphne & Veronica

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