Saggio erotico sulla fine del mondo – Barbascura X e i Panda

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Saggio erotico sulla fine del mondo – La commedia brutta del disastro ambientale

Barbascura X
Rino Bretella se ne stava tranquillo nella sua casa ad aspettare che una pallina antistress con la faccia di Nicolas Cage gli arrivasse insieme alla posta. E poi ad un tratto, eccola lì, la fine del mondo. A causa di uno sbalzo spazio-temporale si ritrova a vivere su una zolla di terra che comprende casa sua, il cortile, parte del vialetto ed un paio di lampioni. Insieme ad Amigo: un computer fin troppo vecchio, che lo intrattiene con il suo Saggio Erotico sulla Fine del Mondo.

Introduzione

Conosci Barbascura X? Diventato noto nel web come divulgatore scientifico con la sua Scienza Brutta. Se non lo conosci ti consiglio di andare a vedere qualche suo video non appena finisci di leggere questa recensione.
Se lo conosci allora leggi il suo libro.

Recensione

Parlare della catastrofe climatica che noi Sapiens abbiamo, e stiamo ancora provocando, non è affatto facile. Farlo in modo leggero e interessante è quasi impossibile. Ma attraverso la voce di Amigo, Barbascura X ci è riuscito.
I toni sono sempre molto ironici, si passa dal tragico al comico. Non ho trovato un capitolo meno interessante dell’altro. Ognuno ha un messaggio importante da trasmettere, una riflessione da far scaturire. Ho chiuso questo libro sentendomi in colpa per gli sprechi che ogni giorno facciamo e vediamo senza neanche provare ad opporci.

Rino Bretella è il Sapiens medio, insoddisfatto, che nella vita non ha realizzato praticamente niente, procrastinatore seriale, il suo mantra: tanto qualcuno lo farà al posto mio. E diciamoci la verità, chi non lo ha pensato almeno una volta?
Eppure arriva il momento in cui dobbiamo fare. Quel momento è arrivato più di cinquant’anni fa, ma ancora continuiamo a pensare che ci penserà qualcun altro.
Rino era a casa sua quando si è ritrovato imperatore della zolla, una minuscola porzione di Terra che si è andata a posare su una sequenza di DNA. Con lui c’è Amigo, un vecchio computer che durante il balzo spazio-temporale ha acquisito un’intelligenza fuori dal comune e che è stato costretto a ridimensionare per la troppa noia. Così Amigo si è ritrovato a scrivere il Saggio erotico sulla fine del mondo, e a propinare capitoli sparsi al nostro Sapiens preferito.
Con quest’espediente narrativo Barbascura X ci racconta quello che sta vivendo la Terra negli ultimi decenni a causa nostra, ci racconta cosa è accaduto alla Terra millenni fa e cosa accadrà a breve se non invertiamo la rotta.
Ogni tanto parla di Panda, perché i Panda sono belli.

Il linguaggio non è ricercato, né troppo complesso. Lo stile ironico ti tiene attaccato alle pagine senza sentire il peso dei contenuti, che poi comunque il messaggio che vuole trasmettere si pianta chiaro e preciso sullo stomaco tramutato in senso di colpa. Ma la lettura è avvincente e piacevole. Si potrebbe aprire un intero dibattito sul cambiamento climatico, sulle cose che possiamo fare, che anzi, dobbiamo fare, sia come individui sia come popolazione. Ma l’informazione sta alla base di tutto e questo libro è un ottimo primo tassello da cui iniziare.

Grazie a Barbascura X ho conosciuto Treedom e la meravigliosa Foresta della Ciurma (per chi volesse entrare a farne parte), per tutti quelli che fossero interessati invito a dare un’occhiata perché è una bellissima iniziativa per poter piantare alberi nel mondo e sostenere le piccole realtà troppo spesso dimenticate e abbandonate. Se vorrete approfondiremo altrove l’argomento.

Concludendo…

Saggio erotico sulla fine del mondo è un libro irriverente, ironico, scorretto forse, ma estremamente interessante e che consiglio a tutti di leggere. Sia perché il tema ci riguarda tutti quanti fin troppo da vicino, sia perché la conoscenza è la base di ogni cambiamento. È questa potrebbe essere la base della vostra conoscenza, la presa di coscienza che porterà al cambiamento che ci salverà (spero) tutti.

Buona lettura ciurma!

Voto

5/5

Citazioni

Estinguersi è una cosa normalissima per la storia della Terra, almeno quanto la comparsa di una nuova specie. È il ciclo della vita. Nuove specie si evolvono, prosperano, imparano a farsi i selfie e poi si estinguono. Tutte, tranne le zanzare.

Fa ridere perché parliamo dell’Australia, la terra in cui qualsiasi cosa proietti ombra è potenzialmente letale. Qualcuno giura di aver visto una pantofola mangiarsi un coccodrillo. Ci metti pure le fiamme? O meglio, mura di fiamme alte anche più di 70 metri? E che è, la succursale di un girone dell’inferno? Non è un continente, ma l’arena dei nuovi Hunger Games.

A un certo punto della loro storia gli esseri umani hanno iniziato a percepire di aver tragicamente incasinato la situazione climatica del proprio pianeta.
«Ma come mai nessuno ci ha avvisati prima?» chiesero spaesati in coro, mentre gli scienziati che nell’ultimo secolo avevano cercato di dare l’allarme si accingevano a prendere la rincorsa per tirare ceffoni sul collo all’urlo di «kivemmurt’».
Poi arrivò una ragazzina svedese di 15 anni, tale Greta Thunberg, che organizzò uno sciopero e divenne icona mondiale della lotta ai cambiamenti climatici.
«Ma allora siete stronzi!» urlarono gli scienziati.
Qualche scettico tra la popolazione si chiese: «Ma perché fanno parlare lei e non parlano mai gli scienziati? Ci dev’essere qualcosa sotto».
«Ma allora siete proprio stronzi» riurlarono gli scienziati, per poi accasciarsi in posizione fetale e morire annegati nelle proprie lacrime.
Come è evidente, gli esseri umani sono degli erotomani dell’autodistruzione.

Perché Sapiens è un primate illuminato.

Il Bangladesh è il tizio che si becca il cancro ai polmoni perché il suo vicino gli sta fumando in faccia. Intanto, lo stesso vicino chiede al Bangladesh di respirare più piano.
[…]
Il 10% più ricco è responsabile del 50% delle emissioni.
Il 50% più povero è responsabile del 10% delle emissioni.
Il 10% più ricco sta urlando al 50% più povero di smetterla.

Significherebbe che i governi per una volta non pensassero all’elettorato, e quindi a se stessi, ma al pianeta. Te lo immagini?

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